d’Amore e d’altri Veleni

Photographer Gero Viccica

Photographer Gero Viccica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 D’Amore e d’altri Veleni”, edito da Cammarata nel Gennaio 2007, è il frutto inconsapevole e allo stesso tempo naturale di un percorso umano che si è sviluppato nell’arco di due anni. Inconsapevole perché, solo al momento in cui ho dovuto raccogliere le poesie per la realizzazione del libro, mi sono accorta che dietro o dentro alle metafore c’erano i miei stati d’animo, c’era soprattutto la mia evoluzione come persona. Evoluzione nutrita da tutte le esperienze emozionali e di vita che mi hanno portata ad essere più comprensiva verso me stessa, e più determinata nel cercare di realizzare i miei sogni, uno di questi, fondamentale, quello della scrittura.

 

Mi è stato chiesto il perché di questo titolo e perché mai considerare l’amore un veleno.

Mitridate ci insegna che bastava l’assunzione di un po’ di veleno ogni giorno per rendersi immune agli effetti letali di questo. In tal senso il dolore che assumiamo attraverso le dure esperienze a cui la vita ci sottopone, tra queste la fine di un amore, in qualche modo ci difende, ci fortifica e ci consente, anche dopo una cocente delusione, di innamorarci ancora, di rimetterci in gioco, di sfidare noi stessi. Ognuno di noi coltiva in se un personale mitridatismo verso i dolori piccoli o grandi che siano, e questo fa si che si possa riuscire ad andare avanti. Andare avanti nonostante essi.

 

L’uso della metafora mi ha aiutato a creare le immagini che possono ben delineare questo percorso umano cogliendo tutte le sfumature necessarie a comporre il quadro di insieme del mio divenire, che poi non è lontano da quello di molte persone, anche se nel libro c’è una giovane donna che parla a se stessa, che si scava dentro a fatica per riuscire a comprendere l’origine e la direzione delle sue emozioni e, attraverso queste, comprendere gli altri.  Uno scavo che non è inutile e che conduce alla riscoperta di se stessi e delle proprie capacità, anche se non tutte le risposte vengono trovate perché è naturale che sia così, è naturale che in noi ci siano delle domande “inevase” perché sono quelle che ci consentono di cercare in noi la forza di risolverle, che è poi l’energia motrice della nostra vita.

 

Questo percorso intimo è stato difficile da condividere dapprima sul sito www.fuoriradio.com e poi su www.manualedimari.it ma, ogni volta che ho notato il modo in cui chi leggeva vi si rispecchiava, ho capito che era la cosa migliore da fare visto che anche io, da lettrice, mi sono spesso ritrovata in alcuni scritti o in interi brani di alcuni autori. Da qui la bellissima sensazione di poter raggiungere gli altri con le parole suscitando in loro ora un’emozione ora una riflessione e, se con “d’Amore e d’altri Veleni” ho raggiunto anche un solo cuore, la mia fatica allora non è stata vana.

 

Adelaide Spallino

 

 

 

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